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I riflettori della prossima stagione sono tutti puntati su di loro: strette e corte, lunghe e pesanti, leggere o di spesso tricot. Per la sciarpa quest’inverno non ci sono regole, l’importante è che ci sia sempre, non solo quindi come accessorio out door, e che non sia banale. Abbinata ad un cardigan o ad uno spolverino renderà chic ed elegante anche l’out fit più minimalista.
Ritornati a pieno ritmo lavorativo dopo le vacanze estive, il caldo e l’afa non concedono tregua, nonostante l’aria condizionata dell’ufficio garantisca un clima mite. La tentazione di vestirci come fossimo ancora in ferie è tanta, meglio quindi rinfrescare la memoria con alcuni suggerimenti per tornare in ufficio senza rinunciare a stile e comfort.
In città la si vede praticamente sempre e ovunque, ma mai in boxer da uomo. Lei, Irina Shayk fidanzata di Cristiano Ronaldo, lo storico volto di Intimissimi, per la campagna pubblicitaria della prossima stagione autunno-inverno realizzata dal fotografo canadese Raphael Mazzucco, sfoggia una lingerie maschile che sicuramente ha già creato non poca confusione nel mercato. Tra le donne che si aspettavano capi molto mascolini come anticipato dalle passerelle dell’haute couture, ma pensavano che la tendenza fosse destinata solo all’out door. E poi ovviamente tra gli uomini, il target di riferimento del coupe de theatre pubblicitario. Come dire: i maschi vogliono le donne, anche quando si tratta di invogliarli a fare shopping.
Secondo una ricerca britannica condotta da un team di psicologi della Northumbria University, la barba un po’ incolta, corta e irsuta piace. Su un campione di donne tra i 18 e i 44 anni infatti, il 60% ha dichiarato di preferire guance ispide e visi d’angelo morbidi e glabri. L’interpretazione psicologica? La barba maschile evoca la figura paterna – dunque emozioni rassicuranti e dolci – ma anche virilità e rudezza. Un mix fatale per il gentil sesso. E lo showbiz ne è la conferma: da Brad Pitt a George Clooney, sempre più sono le star di Hollywood che apprezzano lo stile un po’ selvaggio della tolettatura.
Dopo i mitici Liu Jo e Levi’s Curve che hanno fatto impazzire milione di donne, anche il denim maschile ha il suo bottom up: il pantalone in jeans dalle miracolose cuciture in grado di conferire una nuova silhouette a chi li indossa. Il marchio che migliora il lato B maschile è Lerock, ideato dallo stilista Luca Berti, già noto per la sua collaborazione con Diesel, Replay e Parusco, ma soprattutto per i suoi jeans cosmetici ultra modellanti e – addirittura – anticellulite divenuti un must have tra le fashioniste.
Prodotti di altissima qualità made in Italy e provenienti dalla Toscana, ad eccezione del denim che proviene dal Giappone. Fantasie floreali, cuciture a vivo, dettagli preziosi e insoliti. Ma soprattutto tessuti grezzi, poveri nella sostanza ma ricchi nelle fantasie e nei colori. Tehnobohemian è la linea d’abbigliamento maschile ideata dall’attore americano John Malkovick a Prato, ispirata ai libri, ai viaggi, ovviamente al cinema.
Una collezione di portafogli e accessori ispirati al mondo sartoriale, dal nome emblematico: Nati con la camicia. E’ appunto da questo capo che riprende un particolare distintivo, il polsino. Ogni pezzo è unico e prodotto artigianalmente utilizzando stoffe di recupero.
Più che “coprirci” ci “svela”, parla della nostra personalità. L’abbigliamento è una forma evoluta e complessa di linguaggio che, proprio come qualsiasi altra espressione linguistica, possiamo gestire a nostro vantaggio e usare per esprimere noi stessi in modo semplice e diretto. Non sempre però le nostre idee trovano libertà di espressione entro i limiti fisici di boutique e outlet, e quello che avevamo in mente alla fine trova un compromesso con i modelli preconfezionati proposti. Ecco allora che a fornirci un dizionario completo per parlare di noi è la sartoria, con le sue varianti potenzialmente infinite.
Finché è relegato a bordo piscina non infastidisce nessuno. ma quando osa oltrepassare i confini della città il bermuda scatena diatribe tra chi lo ama in tutte le sue declinazioni – anche urbane – e chi invece proprio non riesce a concepirlo nel guardaroba, trovandolo volgare e antiestetico. Bermuda si, bermuda no? La domanda, dopo aver visto dilagare il pantalone corto sulle passerelle da Parigi a New York, se la sono fatti in molti. Già, perché se il nuovo stile proposto dagli stilisti è quello del uomo dal fisico tornito fasciato da blazer, camicie leggere e scarpe stringate che mette in mostra le proprie rotule, ci si chiede come il maschio comune possa sembrare in una simile mise.
Che fossero diventate un cult della calzatura da tempo libero lo si era intuito, ma nessuno avrebbe mai pensato che un giorno avrebbero osato entrare anche nella vita d’ufficio. Eleganti e raffinate, realizzate con pellami italiani e studiate per un tipo di abbigliamento formale, la nuova linea di calzature MBT non teme etichette confermandosi a Pitti Uomo (conclusosi qualche giorno fa) come la proposta più all’avanguardia del settore.