Uscita alla ribalta tra i giovani negli Novanta, la fantasia a macchie dai colori boschivi presa in prestito dall’abbigliamento militare è tornata di moda recentemente sotto il più elegante nome di Camouflage. Molti e importanti i brand di lusso che hanno proposto questo motivo decorativo in tutte le salse, su ogni capo e accessorio per tutte le età anagrafiche. Il risultato? Un’invasione di mezzi soldati in libera uscita.

Per fortuna sembra le grande case di moda stiano cambiando rotta, cercando di tenere solo il “buono” del Camouflage: i colori.  Al maculato si preferiscono tinte unite, cannella, tabacco, tortora, panna, nero, il verde bosco of course.

Da archiviare anche le forme morbide e ricche di tasconi che lasciano strada a tagli più asciutti e definiti ispirati alla sartoria dell’epoca coloniale, ai viaggi in Africa e nel Medioriente.

Ma l’evoluzione del Camouflage non riguarda solo lo stile: essendo un look che si addice ad un uomo che deve sopravvivere alla giungla di città, deve soddisfare anche in termini di praticità.

Via libera quindi a tessuti tecnologici, come il tessuto destrutturato (che non si stropiccia) proposto da Sartoria Bocchese nella giacca estiva stile sahariano.

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