• TRADIZIONE SARTORIALE, IN OGNI CASO, CLASSIC O URBAN

    Camicie, cravatte, pantaloni, sportswear, abiti di gala. Ogni capo realizzato in sartoria è pensato per essere al passo con i tempi, ma elegante in ogni occasione, anche la più informale. Perchè il buon gusto non ha orari e circostanze, ma “cambia veste” a seconda del momento.

  • UN GIORNO IN SARTORIA

    Dietro ad un capo su misura, si svolgono delle scene di ordinaria quotidianità scandite da consigli di stile, metri di tessuto, centinaia di bottoni, forbici, ago e filo…
    Ecco un assaggio di quello che succede a Vicenza, in sartoria.

  • IL PIACERE DI ESPRIMERE NOI STESSI, IN SARTORIA

    Più che “coprirci” ci “svela”, parla della nostra personalità. L’abbigliamento è una forma evoluta e complessa di linguaggio che, proprio come qualsiasi altra espressione linguistica, possiamo gestire a nostro vantaggio e usare per esprimere noi stessi in modo semplice e diretto.

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Prodotti di altissima qualità made in Italy e provenienti dalla Toscana, ad eccezione del denim che proviene dal Giappone. Fantasie floreali, cuciture a vivo, dettagli preziosi e insoliti. Ma soprattutto tessuti grezzi, poveri nella sostanza ma ricchi nelle fantasie e nei colori. Tehnobohemian è la linea d’abbigliamento maschile ideata dall’attore americano John Malkovick a Prato, ispirata ai libri, ai viaggi, ovviamente al cinema.

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Una collezione di portafogli e accessori ispirati al mondo sartoriale, dal nome emblematico: Nati con la camicia. E’ appunto da questo capo che riprende un particolare distintivo, il polsino. Ogni pezzo è unico e prodotto artigianalmente utilizzando stoffe di recupero.

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Più che “coprirci” ci “svela”, parla della nostra personalità. L’abbigliamento è una forma evoluta e complessa di linguaggio che, proprio come qualsiasi altra espressione linguistica, possiamo gestire a nostro vantaggio e usare per esprimere noi stessi in modo semplice e diretto. Non sempre però le nostre idee trovano libertà di espressione entro i limiti fisici di boutique e outlet, e quello che avevamo in mente alla fine trova un compromesso con i modelli preconfezionati proposti. Ecco allora che a fornirci un dizionario completo per parlare di noi è la sartoria, con le sue varianti potenzialmente infinite.

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Finché è relegato a bordo piscina non infastidisce nessuno. ma quando osa oltrepassare i confini della città il bermuda scatena diatribe tra chi lo ama in tutte le sue declinazioni – anche urbane – e chi invece proprio non riesce a concepirlo nel guardaroba, trovandolo volgare e antiestetico. Bermuda si, bermuda no? La domanda, dopo aver visto dilagare il pantalone corto sulle passerelle da Parigi a New York, se la sono fatti in molti. Già, perché se il nuovo stile proposto dagli stilisti è quello del uomo dal fisico tornito fasciato da blazer, camicie leggere e scarpe stringate che mette in mostra le proprie rotule, ci si chiede come il maschio comune possa sembrare in una simile mise.

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Che fossero diventate un cult della calzatura da tempo libero lo si era intuito, ma nessuno avrebbe mai pensato che un giorno avrebbero osato entrare anche nella vita d’ufficio. Eleganti e raffinate, realizzate con pellami italiani e studiate per un tipo di abbigliamento formale, la nuova linea di calzature MBT non teme etichette confermandosi a Pitti Uomo (conclusosi qualche giorno fa) come la proposta più all’avanguardia del settore.

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Sono i dettagli che fanno la differenza tra ordinario ed elegante. Un accessorio inutile, come la cravatta, ma che proprio come questa può dare un tocco raffinato e moderno mettendo in nuova luce l’abbigliamento è il fazzoletto da taschino. In lino, seta, cachemire oggi è possibile trovarne infinite declinazioni nei colori più disparati. E nonostante la pochette classica sia e rimanga quella bianca di seta, eleganti ma allo stesso tempo easy sono quelle colorate, a tinta unita e meglio ancora decorate con disegni ornamentali.

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Un tema ricorrente quando si parla di moda maschile è l’uso della borsa. Già, perchè anche gli uomini hanno l’esigenza – e il diritto – di portare con sé degli oggetti di uso quotidiano. Ancor di più d’estate, quando il vestiario si alleggerisce e scompaiono le tasche di cappotti, giubbi e trench. Le alternative sono varie, anche grazie alla buona considerazione che gli stilisti negli ultimi anni si sono fatti di un accessorio troppo spesso connotato come “femminile”. Oltre alla ventiquattr’ore – amata e venerata dai puristi – ci sono altre soluzioni belle, pratiche e pure eleganti.

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Comoda ma con classe, è la proposta estiva di Sartoria Bocchese Non serve rinunciare al piacere di un taglio sartoriale, per essere eleganti e comodi al tempo stesso nelle calde giornate d’estate. La polo, il capo maschile passe-partout della bella stagione, per i più attenti al look e al proprio benessere è fatto su misura. Con il caldo infatti è ancora più importante che un capo possa adattarsi al proprio corpo in maniera naturale, quasi fluida. Per questo, d’estate, la camicia lascia spazio alla polo, un capo nato come divisa sportiva nell’India coloniale e caratterizzata dal particolare tipo di filato in cotone a nido d’ape, molto leggero e traspirante.

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E’ molto simile ad una camicia, ma si differenzia per praticità e versatilità. La polo ha una storia dietro il suo nome che spiega quella sua particolare caratteristica dell’essere elegante ma al tempo stesso casual e poco impegnativa. Sicuramente intuibile il fatto che il capo derivi dall’omonimo sport: l’indumento fu infatti la prima divisa a maniche corte per il polo, appunto, praticato dagli ufficiali britannici di guarnigione in India. Le esigenze dovute alle caldissime temperature, segnarono la combinazione tra un tipo di maglia decorosa e rispettabile (quindi con colletto e allacciatura a tre bottoni) con un tessuto leggero e traspirante. Di qui la scelta del piquet (jersey operato in modo da ottenere al contempo un buon spessore e un’elevata circolazione d’aria). Nacque così sui green indiani un capo destinato ad entrare in ogni guardaroba maschile, di ogni età ed estrazione. Almeno dopo gli anni Venti, a seguito di una sponsorizzazione sportiva – una delle prime a quel tempo – di uno sport elitario come il polo ma meno costoso: il tennis → Read more

Le mode mutano, si evolvono, ci superano  travolgendo le nostre abitudini. E’ sicuramente il caso del cappello da uomo, il vero protagonista di questa bella stagione. Dopo essere stato un elemento indispensabile nel guardaroba maschile fino agli anni ’50 ed essere progressivamente dimenticato nei decenni a seguire, è tornato in auge. Grazie agli stilisti che ne hanno ammorbidito abbinabilità e vestibilità, e grazie anche a celebrità come Johnny Depp che ne hanno fatto il loro accessorio preferito e distintivo. Già, perché se quello da donna è un vezzo che torna in auge anno dopo anno, magari con colori e forme differenti, quello maschile è un elemento insolito e personalissimo, per veri audaci. → Read more