Quando anche il paio di jeans più leggeri diventano pesanti sulle gambe, l’alternativa più fresca, parimenti versatile e casual, è il pantalone Chino. In tessuto twill (intrecciato) 100% cotone (e dunque molto traspirante) è un capo dalle mille varianti: con o senza piences, con fit più o meno aderente e di variabile lunghezza della gamba.
Solitamente la caratteristica ricorrente è il colore, neutro e ispirato alle tonalità della terra. Non a caso, i pantaloni Chino sono anche conosciuti come pantaloni khaki, termine quest’ultimo di origine militare-coloniale che in lingua urdu significa proprio “color polvere”.

Da dove arrivano?

I pantaloni “Chinos” hanno preso il loro nome nelle Filippine, durante la guerra Ispano-Americana del 1898. I pantaloni indossati dai militari americani, allora ispanofoni, di stanza sulle isole erano realizzati in Cina. E da qui la parola “Chinos” che in spagnolo significa “cinesi”.

Chi li ha indossati?

Da capo militare (facevano parte dell’uniforme della Marina Militare Americana) divennero un pezzo distintivo dello stile Preppy in tutti i college americani, in seguito vennero indossati anche da artisti ed attori (Steve Mc Queen, Ernest Hemingway , Gary Cooper, Clarck Gable, Humphrey Bogart) e presidenti (John F. Kennedy).

Come vanno di moda oggi?

I modelli come abbiamo detto sono molti, ma negli ultimi anni, c’è una tipologia che va per la maggiore. Scordatevi il classico modello preppy, aderente sulla gamba che sfiora appena la scarpa. Le proporzioni contemporanee sono radicalmente cambiate: via libera a fit rilassati e ampi, a lunghezze che volendo lasciano scoperte ampiamente le caviglie, rifinite con risvolti netti. Indossateli pure con camicia e giacca, ma ai piedi osate un paio di sneaker o dei sandali per creare look smart casual perfetti per l’ufficio come per il tempo libero.

Foto © Hermes – collezione 2020