Sul tessuto la differenza è sottile: sta proprio nella larghezza delle righe. Ma una volta indossati, il gessato e l’abito a righe verticali cambiano radicalmente il vostro outfit. Ecco allora come scegliere il vestito giusto.

La differenza

Il tessuto gessato è formato da righe verticali equidistanti. Le righe sono strette (come se fossero state tracciate con un gesso) e la distanza tra di loro può variare da pochi millimetri a pochi centimetri.

L’abito a righe verticali invece non ha regole così ferree. Le righe sono più larghe ma la misura e la distanza tra di loro variano da capo a capo.

In genere il gessato si trova in blu, nero e grigio ed è realizzato in lana pettinata o flanella. Diversamente, l’abito a righe verticali lo si trova in differenti colori e tessuti.

Quando indossarli

Il gessato è un classico. Questo abito vi fa tornare agli anni ‘30 o vi porta in un film di gangster, che sia con Leonardo di Caprio o con Al Pacino. Il gessato è pura eleganza: l’ideale per un outfit formale oppure per una giornata di lavoro in cui volete essere raffinati e d’antan.

L’abito a righe verticali invece è un po’ più informale. Si può indossare anche al lavoro ma sicuramente il risultato sarà più business casual.

Chi può sceglierli

Il gessato può essere indossato da tutti: le righe sono così sottili da slanciare quanto basta. L’abito a righe verticali larghe invece si addice più a chi ha una corporatura normale o minuta.

Per quanto riguarda l’età invece non c’è una regola: più volte abbiamo detto che nella scelta di un abito l’età anagrafica non conta: conta quanti anni vi sentite e conta lo stile che volete sfoggiare. Ecco un esempio: l’abito gessato, considerato spesso più adatto al gentleman maturo, può essere moderno se lo si indossa a pezzi (o solo la giacca o solo i pantaloni) oppure sostituendo la camicia con una t-shirt quando si indossa l’abito intero.

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