Non sono certo passati inosservati negli ultimi mesi gli stivaletti con tacco di alcuni uomini dello spettacolo, tra cui Harry Styles, Kanye West and Justin Bieber. Stravaganze all’ultimo grido?
Anche se immaginare scarpe di quel genere in un “regolare” armadio maschile sembra una cosa dell’altro modo, ci sono state epoche passate in cui camminare sulle punte dei piedi era normalissimo.

I tacchi, dapprima utilizzati dagli attori di teatro greci e romani per apparire più alti, per i persiani erano più che un accessorio alla moda uno strumento utile per potersi reggere saldamente sulle staffe e rimanere fermi mentre si tiravano frecce dagli archi. Dopo i persiani invece, ad adottare la scarpa rialzata posteriormente fu nel Seicento la la classe aristocratica che considerava l’oggetto un simbolo della posizione sociale: più i tacchi erano alti e scomodi, maggiore era lo status sociale rivendicato. Chi d’altro canto poteva permettersi di indossare una calzatura scomoda, se non chi poteva godere di un incessante dolce far niente?

Napoleone e i suoi amati tacchi rossi

Luigi XIV e i suoi amati tacchi rossi

I tacchi dei nobili furono presto dimenticati nel Settecento grazie all’Illuminismo che riportò nella moda la praticità eliminando orpelli e e accessori inutili e reintroducendo le scarpe a suola piatta.

Così dopo i famosi tacchi rossi del Re Sole a rimanere nella storia dell’abbigliamento maschile seguirono i tacchi rialzati di grandi rockstar come Bob Dylan e John Lennon (nella foto di apertura assieme ai Beatles).
Oggi sembrano essere tornati di moda, soprattutto tra chi può permettersi di giocare con la propria immagine, chi dunque meglio delle celebrities?