Il look boyish spopola fra le donne di tutto il mondo e i prestiti del guardaroba femminile da quello maschile sono ormai all’ordine del giorno (il paio di jeans vintage, il maglione a coste e la camicia azzurra sono i pezzi più forti). E intanto anche la moda maschile, che già da qualche tempo prova ad allargare i propri orizzonti, sviluppa con sempre più convinzione il suo lato transgender. Lo abbiamo visto durante le ultime sfilate a Milano e a Parigi dove qualche stilista ha lanciato un interessante quesito: hanno ancora senso le distinzioni di genere nel campo della moda ?

Il primo e quello che ha fatto più parlare di sé è stato senza dubbio Alessandro Michele che per Gucci ha lanciato una collezione veramente poco “maschile” e ricca di pizzi, fiocchi e bluse in seta. Poi c’è stato Thom Browne che nonostante ogni tentativo fallito ha riproposto le gonne in versione lunga e mini. E ancora Vivienne Westwood e Versace che hanno fatto sfilare borsette e succinti leggings bianchi.  Vivienne Westwood 

Anche un capo, comune a molti brand, ha rinforzato il trend unisex: la tuta. Per il prossimo autunno-inverno sembra debba diventare un vero must, per uomini e donne indistintamente.

Nell’immagine sopra, uno scatto dalla sfilata Gucci uomo A/I 2015 

 

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